La rivista leStrade (Aeroporti Autostrade Ferrovie), il più autorevole magazine italiano di informazione tecnica dedicata alle infrastrutture di trasporto, ha scelto di pubblicare un articolo di approfondimento sulle soluzioni condotte di Imeva nel suo numero uscito a Settembre 2020 (numero 1560).
Riportiamo di seguito l’articolo a cura di Pietro Varricchio, Global Business Developer di Imeva.
La struttura d’acciaio delle condotte
APPROFONDIAMO CARATTERISTICHE TECNICHE E MODALITÀ DI POSA DEGLI “ESLAO”, OVVERO GLI ELEMENTI STRUTTURALI IN LAMIERA DI ACCIAIO ONDULATA – PER LA REALIZZAZIONE DI CONDOTTE PORTANTI (CSP CORRUGATED STEEL PIPE) E NON SOLO – SVILUPPATI E PRODOTTI DA IMEVA. TRA I PUNTI DI VALORE: LA RIDUZIONE DELLE ATTIVITÀ DI MOVIMENTO TERRA RISPETTO A SOLUZIONI CEMENTIZIE, NONCHÉ LA RAPIDITÀ DI POSA NEI CASI DI RIPRISTINO DI VIABILITÀ INTERROTTE.
Nel proprio programma di fabbricazione IMEVA produce diverse tipologie di elementi cosiddetti ESLAO, sigla che sta per “Elementi Strutturali in Lamiera di Acciaio Ondulata”, il cui principale impiego riguarda la realizzazione di Condotte Portanti (CSP Corrugated Steel Pipe) nell’ambito del settore delle costruzioni stradali. Sottoposta all’azione dei carichi di esercizio di tipo stradale (peso del rilevato, azione dinamica tra carichi mobili in transito, azione sismica e via dicendo), una Condotta Portante in ESLAO, essendo fortemente elastica, tende a deflettere nel senso dell’altezza rigonfiando sui fianchi ad ogni passaggio di un automezzo in transito. Questa tendenza, adeguatamente contrastata dal terreno di rinfianco – che è chiamato ad assolvere quindi a una vera e propria funzione statica – attribuisce al sistema “condotta-terreno” un’elevatissima stabilità, nonché una notevole capacità portante e prestazioni di lunga vita.
Tipologie di elementi
ESLAO, opportunamente sagomati, consentono di realizzare diverse Condotte Portanti del tipo a sezione circolare, ribassata, sottopasso, ad arco. I tipi di ESLAO di produzione standard IMEVA hanno ampiezza d’onda e spessori crescenti a seconda dell’importanza della Condotta Portante da realizzare. Nel dettaglio:
Condotte piccole, per esempio con diametro/luce tra:
• 0,50 m e 1,80 m: si realizzano convenientemente con impiego di ESLAO passo onda 70, spessori di parete da 1,5 mm a 2,5 mm;
• 0,80 m e 2,80 m: si realizzano convenientemente con impiego di ESLAO passo onda 100, spessori parete da 1,5 mm a 3,5 mm;
Condotte medie/grandi, per esempio con diametro/luce tra:
• 2,00 m e 7,00 m – si realizzano convenientemente con impiego di ESLAO passo onda 150, spessori parete da min.2,5 mm a max. 7,0 mm;
• 2,00 m e 9,00 m – si realizzano convenientemente con impiego di ESLAO passo onda 200, spessori parete da min. 2,5 mm a max. 7,0 mm.
Ogni fornitura è corredata dal proprio schema di montaggio in cui vengono esposte le modalità di inserimento dei vari ESLAO.
Nel vivo dell’installazione
Il montaggio in cantiere richiede un adeguato automezzo di sollevamento e trasporto tipo autogrù per il posizionamento in quota degli ESLAO e attrezzature complementari realmente molto minimali, quali per esempio:
- Maniglioni per il prelievo dell’ESLAO dal relativo collo e l’aggancio al bozzello dell’autogru;
- Spine coniche per l’allineamento in quota degli ESLAO;
- Ponteggio mobile – da allestire interno della condotta – per le operazioni di inserimento ESLAO e relativa bulloneria;
- Avvitatori pneumatici od elettrici per il mutuo serraggio degli ESLAO.
L’installazione di una Condotta Portante in acciaio richiede quindi semplici opere di assemblaggio meccanico e di movimento terra: ciò rende particolarmente vantaggioso – sotto l’aspetto dei costi e dei tempi – l’utilizzo di questo sistema rispetto ai manufatti tradizionali in cemento armato. In condizioni climatiche sfavorevoli e/o occasioni di emergenze quando per esempio si rende necessario un pronto intervento per ripristinare una viabilità interrotta da evento accidentale, la leggerezza e l’elasticità del sistema ne rende assolutamente insostituibile l’utilizzo. In presenza di fenomeni di assestamenti e cedimenti dei
rilevati stradali, la Condotta in ESLAO tende ad assecondare e seguirne i movimenti senza fratturarsi o perdere la propria funzionalità.
La procedura di installazione prevede la formazione di un piano di posa normalmente consistente in una stesa di materiale inerte granulare, rullato e costipato, su cui poggiare gli ESLAO e realizzarne l’assemblaggio. Si procede poi al rinterro, operando progressivamente il riporto di terreno di rinfianco in strati uniformi – altezza normalmente intorno a 30 cm – da una parte e dall’altra della condotta, in modo che la quota di rinterro risulti avanzare parallelamente. Ogni strato di riporto sarà singolarmente e accuratamente costipato: con pestelli a mano in prossimità della parte sottostante la canna metallica e immediatamente d’intorno; con mezzi meccanici, ranelle saltanti, piastre vibranti, rulli compressori, per la parte restante.
Caso particolare è il rinterro degli archi, per i quali le varie stratificazioni di rinfianco vengono progressivamente adattate alla sagoma della struttura: caricando da una sola parte, l’arco può deformarsi verso la parte opposta; caricando sui fianchi secondo strati orizzontali, può invece prodursi una deformazione in chiave.
Nell’installazione delle strutture ad arco si richiede la realizzazione di apposita fondazione in calcestruzzo armato opportunamente dimensionata per distribuire gli scarichi al terreno di sottofondazione. Nel caso di installazioni “multiple” ovvero di più strutture da affiancare parallelamente in batteria, si richiede un adeguato distanziamento delle stesse; il che realizza una regolare distribuzione degli sforzi ai fianchi e agevola il lavoro di formazione del rinterro stesso. Le testate sono spesso finite con taglio “a becco” secondo l’inclinazione della scarpata (normalmente 2:3), oppure con muri di testa in pietrame, calcestruzzo o acciaio.
Iniziative speciali
L’impiego di ESLAO è inoltre abbastanza ricorrente nella realizzazione di componenti speciali per impianti a servizio delle costruzioni generali.
Sempre nel settore impiantistico, si fa spesso ricorso all’impiego di ESLAO nella realizzazione di stazioni di accumulo inerti a forma di grossi Silos. Quando dalla lingua viene prelevato inerte tramite apposita pala caricatrice (normalmente di tipo gommato), essa si allunga ad alimentare in modo continuo la postazione stessa. Molto ricorrente anche l’applicazione di ESLAO nella realizzazione di tunnel di protezione di reti impiantistiche in generale.